Tab Article
I ghiacciai eterni dell'Adamello a oltre tremila metri di quota conservano le memorie di una delle pagine più eroiche e disperate della Grande Guerra. Su quelle vette per quattro lunghi anni si affrontarono le truppe di montagna italiane e austriache, in condizioni climatiche impossibili tra freddo, tormente, valanghe e sangue. Gli alpini, come i leggendari "garibaldini" della Compagnia Autonoma Rifugio Garibaldi, si contrapposero agli austriaci per la conquista di torrioni, vette, spuntoni di roccia. Per la prima volta il corpo degli alpini si costituì in grandi unità organiche di sciatori che combatterono ad altezze mai raggiunte. Attraverso le testimonianze dei combattenti dell'una e dell'altra parte, Viazzi traccia un racconto emozionante che parte dalle azioni in Valcamonica del 1915 e attraversa il 1916 con gli attacchi e i contrattacchi sui ghiacciai del 1917-18 con le battaglie del Cavento fino al "balzo finale" verso la vittoria. Si incontrano in queste pagine soldati-montanari e personaggi celebri, Battisti, Bissolati, Caviglia uniti in un affresco corale di avvincente drammaticità.